Chiamiamo impulsi i segnali che arrivano alla coscienza dall’apparato dei sensi o da quello della memoria e che la coscienza traduce in immagini attraverso le vie astrattive o associative.
Gli impulsi subiscono numerose trasformazioni e traduzioni anche prima di essere trasformati in immagini.
Gli impulsi che arrivano al coordinatore, provenienti dai sensi e dalla memoria, sono trasformati in rappresentazioni, strutture di percezione ed evocazione che vengono elaborate al fine di trovare risposte efficaci nel lavoro di ricerca dell’equilibrio tra ambiente interno ed esterno.
Esercizio di traduzione degli impulsi sonori, tattili e corporei, in segni grafici immediati.
Gli impulsi possono essere trasformati e tradotti anche prima di arrivare alla coscienza. Queste operazioni vengono effettuate in base:
A) allo stato precedente dei sensi.
B) al modo in cui la memoria ha elaborato l´impulso: la memoria può averlo strutturato insieme a dati oggettuali e/o a vissuti interni (vedi fig. 1.9 pag. 7 arte e cervello) che si trovano associati ad esso in una delle sue frange, immediata, mediata, antica.
La sensazione di dolore sia quella di sofferenza vengono notevolmente trasformate o tradotte ad opera dell´immaginazione o della memoria rispetto alle sensazioni di piacere. Da questo deriva che molte sofferenze esistono solo nelle immagini. Il nostro interesse sta nel comprendere in che modo gli impulsi si associano e si strutturano per poter produrre trasformazioni dirette verso la liberazione dalla sofferenza.