TREDICESIMA LEZIONE – Le applicazioni del simbolo e l’azione di forma

l simbolo e le sue applicazioni.

figura 62 - Talismano cinese
Talismano cinese

Abbiamo esaminato il simbolo come funzione di astrazione e di ordinamento, il suo ruolo compensativo per la coscienza di fronte al mondo e come traduzione plastica di impulsi interni.

Ma si possono attribuire altre funzioni ad esempio quella di feticcio o di talismano; in questo caso il simbolo acquista valore in se stesso ed ha “potere” per operare nel mondo.

Il simbolo può utilizzarsi come “macchina” per organizzare ed ordinare fenomeni.

Esistono numerose “macchine-simbolo” che possono essere usate come ausiliarie di un metodo di pensiero, che servono per fissare il punto di interesse, il processo, la relazione e la composizione di un dato oggetto di studio.

Principali “macchine-simbolo”

Un’altra concezione del simbolo è il piano o schema di lavoro interno. Questo caso si può vedere nell’esempio dello schema dell’Albero della Cabala, un modello di lavoro logico e rigoroso di tipo mentale, come appare nell’illustrazione.

L’Albero della Vita. Incisione di Rictus, nel Portae Lucis, Secolo XV^
La Pietra del Sole. Calendario azteco

Principali funzioni delle macchine-simbolo.

Il punto, per la sua dinamica, normalmente si usa come riferimento che può essere ubicato in qualsiasi piano. La sua rappresentazione è centrifuga.

Il circolo è utilizzato per rappresentare processi, qualcosa che nasce, si sviluppa e si conclude.

La mandorla rappresenta due punti di tensione e le loro relazioni.

figura 65 - Funzione dei simboli
Principali funzioni delle macchine-simbolo

Il triangolo indica la composizione di una entità qualsiasi, prestando attenzione a tre forze o elementi basilari.

L’azione di forma del simbolo.

Intendiamo per azione di forma l’attività che una persona registra come cambio di tono generale quando si colloca all’interno di un ambito.

Gli architetti di tutte le epoche e particolarmente gli architetti religiosi hanno compreso questo fenomeno applicandolo nelle costruzioni dei templi-simbolo.

L’azione di forma del simbolo

Se si passa da un luogo ad un altro, e questo ha una forma differente, questa sensazione risulta più evidente che se si transita per due spazi di forma simile. 

Diversi simboli che sono stati costruiti hanno continuato a manifestare nel tempo la loro azione di forma nonostante le numerose applicazioni di allegorie ed altri elementi, che possono confondere l’osservatore.

Sia che si tratti di sfere, semisfere, coni, punte verso il cielo, cilindri, piramidi, ziggurat, coni sovrapposti, ecc., tutte queste forme hanno continuato a mantenere la loro azione, nonostante le numerose applicazioni di allegorie ed altri elementi, che possono confondere l’osservatore.

Quando si ha un registro psicologico della forma del simbolo, questo agisce sulla rappresentazione interna, vale a dire che se una persona si trova all’interno di una costruzione e non sa se essa sia cubica, sferica o piramidale, l’azione di forma non si verifica.

PSICOLOGIA 2 – L’azione di forma del simbolo si verifica nella misura in cui si registri tale simbolo; vale a dire che se una persona si trova all’interno di una costruzione e non sa se essa sia cubica, sferica o piramidale, l’azione di forma non si verifica. Ma se tale persona sa, o crede di sapere (per esempio sperimentalmente, con gli occhi bendati), di trovarsi all’interno d’una costruzione piramidale, sperimenterà registri molto diversi da quelli che sperimenterebbe se credesse di trovarsi all’interno di una costruzione sferica. Il fenomeno dell’“azione della forma” non si verifica in base alla forma in sé bensì in base alla rappresentazione che a tale forma corrisponde. Questi simboli, che operano come contenitori, produrranno numerose tensioni in altri contenuti; ad alcuni daranno dinamica, altri li includeranno, altri ancora li escluderanno e così via. In definitiva si stabilirà un sistema di relazioni specifiche tra contenuti, a seconda del tipo di contenitori simbolici che si configurino.

L’azione di forma del simbolo esiste nella misura in cui è percepito. Se qualcuno si colloca all’interno di una stanza e non conosce il posto, il fatto che essa sia sferica o piramidale non ha per quella persona nessun significato. Ma se lo stesso personaggio, anche se avesse gli occhi bendati, e sapesse di essere incluso in una stanza piramidale, avrà registri di tensioni interne differenti da quelle che sperimenterebbe se sapesse di essere in uno spazio sferico. Quando si ha un registro psicologico della forma del simbolo, questo agisce sulla rappresentazione interna.

Ciò che influenza i fenomeni interni, non è la forma che li circonda, ma la sensazione interna che corrisponde ad ogni rappresentazione. Per cui la forma in “sé stessa” non esercita alcun tipo di azione.

Questo fatto è di grande interesse se si vogliono comprendere numerose manifestazioni psicologiche che sono notevolmente influenzate dall’azione di forma di questi simboli, poiché lo studio dei simboli situati nello spazio esterno, ci interessa per prendere parametri rispetto a ciò che succede all’interno della mente.

Questi simboli, queste forme rappresentate nello spazio interno, sono importanti in quanto generano numerose tensioni tra i fenomeni interni:

  • alcuni contenuti entreranno in dinamica
  • altri verranno esclusi
  • altri ancora inclusi
  • alcuni si bloccheranno

Immagine da autoliberazione

Esercizio esperienza di azione di forma della sfera.

Queste forme rappresentate nello spazio interno, generano un completo sistema di concatenazioni in accordo con il tipo di rappresentazione prodotta nella coscienza.

Esercizio 1

Cercate di osservare le vostri registri interni e il vostro cambiamento nel sistema di tensioni quando immaginate forme differenti. 

Immagina un cerchio. E osserva i tuoi registri.

Convertilo poi in una sfera in nella quale ti senti incluso. E osserva i tuoi registri.

Stira la sfera dandogli la forma di un ovale a due punte, di una “mandorla”. E osserva quale sensazione ti produce. Vedere se si sperimentano delle tensioni corporee al rappresentare i due centri opposti.

Ora aprite verso l’esterno la forma nel quale siete inclusi. Osservate cosa vi produce questa apertura. Vedere se si sperimenta qualcosa di simile ad una perdita di interiorità.

Quindi, lo studio iniziale da intraprendere su una costruzione è di tipo simbolico, e cioè ridurlo a forme semplici, geometriche, per poi studiarne i casi particolari.

Figura 68 Due cilindri sovrapposti di differenti diametri nella chiesa di Santa Costa. Roma (Italia).
Figura 69 “Tempio di Vesta”, Roma. Il cilindro dell’interno è rivestito da colonne greche e come la parte in legno non sostengono ma occultano il gioco della volta. Schema dell’azione di forma del tempio.

Figura 70 “La Rotonda”, Milano (Italia).
Figura 71 Nella Chiesa del Beato Basilio di Mosca, si apprezza la costruzione centrale in piramide circondata da tamburi cilindrici e poligonali sui quali si sostengono le cupole a forma di bulbo disuguali, e varie file scalonate di archi sovrapposti.
Figura 72 Cilindri e coni schiacciati si riuniscono armonicamente nella Chiesa di Saint Foy di Conques, (Francia).

figura 73 - Cattedrale di Espira: con la struttura cruciforme caratteristica del romanico, l’abside cilindrico è affiancato da due torri, le gallerie con archi completano l’edificio. (Germania)
Figura 73

Figura 73 Cattedrale di Espira: con la struttura cruciforme caratteristica del romanico, l’abside cilindrico è affiancato da due torri, le gallerie con archi completano l’edificio. (Germania).

Figura 74. Cattedrale di Pisa (Italia)
Figura 74

Figura 74 Cattedrale di Pisa: insieme a due costruzioni cilindriche (il battistero e il campanile), conformano un celebre insieme completato dalle arcate e colonne addossate in un insieme rettangolare. Le sporgenze luminose delle colonne e dei pilastri contrastano con le ombre.

Figura 75 Nella facciata della Cattedrale di Burgos, il potere delle punte si manifesta con tutta la forza propria del gotico.
Figura 76 Il “Taj-Mahal”, tra i più bei modelli dell’architettura indo-mussulmana. Secolo XVI^. È notevole l’effetto a mandorla raggiunto riflettendosi nello specchio d’acqua. Agra (India).
Figura 77 Formazioni piramidali e gruppi conici nello Stupa dei Re di Bangkok (Tailandia).
Figura 78 Il Gran Palazzo, Bangkok. Piramidi scalonate, coni, guglie e cilindri di diversi ordini e grandezze, si mescolano, in un apparente disordine, in questo variopinto gruppo di costruzioni.

La struttura curvata verso l’alto, dal punto di vista morfologico, è una ricezione di forze dovute alla sua concavità ed è inoltre l’allegoria di una barca.

Figura 79 Tempio di Todai-Ji di Nara. (Giappone). Si può osservare il predominio delle forme a barca. Questo edificio è costruito in legno. Si suppone, allegoricamente, che questa è una costruzione celeste e che in questa specie di “cielo spirituale” naviga il tempio.
Figura 80 Il Helan-jingu. Secolo XIX^. Kyoto (Giappone) con le tipiche forme a mandorla.
Figura 81 Mandorle scalonate nella struttura del Palazzo d’estate Wan-Shau-Shan. Pechino (Cina).
Figura 82 Pagoda dei Fiori. Secolo XIV^. Canton (Cina).

Tipi di costruzioni dove la semisfera si impone sul resto dell’edificio

Cupola della Cattedrale di S. Maria del Fiore. Firenze (Italia)
Figura 84.
Cupola della basilica di S. Pietro Roma (Italia)
Figura 83

Figura 83 Cupola della basilica di S. Pietro Roma (Italia)
Figura 84 Cupola della Cattedrale di S. Maria del Fiore. Firenze (Italia)

In molti luoghi del mondo si trovano riproduzioni di templi in grandezza ridotta che rappresentano fedelmente gli originali in tutte le loro forme.

Questo aspetto si può osservare a volte nel caso di certe cupole (cibori). Molti personaggi del santorale, di diverse religioni, sostengono piccoli edifici nelle loro mani, facendo intendere, con quella allusione e quell’attributo simbolico, l’azione di forma che produrrebbero questi templi nel caso in cui fossero realizzati come grandi costruzioni (figure 85 e 86).

figura 85
figura 86 - Plastico di un Tempio. Mosaico della Cattedrale di Colonia. (Germania)
figura 86

Figura 85 Insieme dei Mausolei. Samarkanda (Uzbekistan).
Figura 86 Plastico di un Tempio. Mosaico della Cattedrale di Colonia. (Germania).

Si possono osservare inoltre modelli di costruzioni religiose nelle quali il sistema di minareti con sovrapposizione di sfere, semisfere e coni, si eleva verso il cielo, come accade nei templi mussulmani.

Figura 87 Moschea di Khaqmac. Yaz (Iran).
Figura 88 Moschea di Soliman. Istambul. (Turchia).
Figura 89 Moschea Imperiale di Isfahan. (Iran).

I templi buddisti tailandesi, con le loro tipiche forme triangolari e i loro terminali a forma di fiamma aiutano l’occhio ad orientarsi in quella direzione.

Figura 90 Tempio buddista. Dusit, Maha Prasad, Bangkok. (Tailandia).

Nei templi greci e romani (anche quando all’esterno sono utilizzati dei triangoli), il “potere delle punte” si orienta in orizzontale, rafforzato dalla forma rettangolare della struttura delle colonne che, a loro volta, inquadra un altro rettangolo.

Figura 91 Il Partenone (facciata orientale), di pianta rettangolare e proporzioni allungate, l’inclinazione dell’asse, delle colonne e le curvature delle linee orizzontali, cooperano nell’armonia del tempio. Atene (Grecia).

figura 92 - Tempio israelita di Roma. (Italia)
figura 92

 

 

Ci sono una infinità di forme miste, dove in diverse proporzioni, si combinano numerosi elementi e forme composte.

Fig.92 Tempio israelita di Roma. (Italia).

I costruttori di chiese hanno pensato di differenziare l’azione di forma esterna dell’edificio con quella interna.

Sezione della Chiesa S. Marco a Venezia (Italia) e il Tempio di Taj-Mahal ad Agra (India)

Sezione della Chiesa S. Marco a Venezia (Italia) e il Tempio di Taj-Mahal ad Agra (India)

L’azione delle forme si può anche analizzare osservando i portali e gli interni.

Figura 93 Arco del Portale della Pelletteria. Cattedrale di Burgos (Spagna).
Figura 94 Portale Sud, a semimandorla, della Cattedrale di Colonia (Germania).

Altrettanto succede esaminando le cripte religiose a spirale, e gli interni dei santuari con le loro navate, percorsi e scale, il tutto sviluppato avendo come riferimento il centro che è l’altare centrale.

Figura 95 Scala a spirale a Santo Domingo di Bonaval, Santiago di Compostela (Spagna).
Figura 96 La Scala D’orata. Cattedrale di Burgos (Spagna).
Figura 97 La “Santa Scala”, Roma (Italia).
Figura 98 Navata centrale della Cattedrale di Chartres. (Francia).

Figura 99 Interno, sotto la gran cupola del “Panteon”. Roma (Italia).
Figura 100 Gran navata della Basilica di San Paolo. Roma (Italia).

Il tema dell’altare, come centro manifesto, è di grande interesse nella simbolica. In alcune occasioni è ubicato all’esterno della costruzione, come ad esempio negli ziggurat.

Zigurat di Nannar a Ur, Mesopotamia.
Figura 101
Ricostruzione dello zigurat di Sin (Ur), dell’ Istituto di Arte Chicago. (USA).
Figura 102

Fig.101 Ziggurat di Nannar a Ur, Mesopotamia.
Fig.102 Ricostruzione dello ziggurat di Sin (Ur), dell’ Istituto di Arte Chicago. (USA). 

Fig.103 Ziggurat di E-Temen Anki. Restauro dell’Istituto di Arte Chicago. (USA).
Fig.104 Minareto a spirale, ispirato negli ziggurat, della Grande Moschea di Malwiyya. Samarra (Irak).

La ziggurat è una costruzione a piramide molto usuale nei popoli mesopotamici (sistema al quale hanno fatto riferimento anche gli egizi), consistente in una struttura gradinata dove nella sua parte finale, nella sommità di questa costruzione, si colloca l’altare religioso.

Negli stupa nepalesi si osserva un sistema gradonato di quadrati ed un insieme di semisfere; tutto quanto è incluso in un circolo centrale maggiore, che costituisce un vero “mandala” architettonico.

Figura 105 Stupa di Borobudur. Mandala architettonica di forma piramidale. Jogijakarta, Java (Indonesia).
Figura 106 Grande Stupa di Sanchi, secolo III^ a.c. (India).

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