L’azione della memoria nella percezione e immaginazione, e le principali funzioni che compie nello psichismo. Le due vie di rappresentazione: astrazione e immaginazione.
A – La memoria è un apparato dello psichismo che ha la funzione di:
1. imprimere e ritenere dati provenienti dai sensi e/o dalla coscienza.
2. somministra dati al coordinatore (è l’atto del ricordare).
3. regolare i tempi e immagazzinare i vissuti o sensazioni, generati dagli stimoli esterni ed interni, codificandoli, ordinandoli in base allo stato della struttura psichica nel momento dell´impressione.
La memoria paragona ogni nuova sensazione con sensazioni precedenti.
A maggior quantità di dati di memoria corrisponde un maggior numero di opzioni nelle risposte. Nelle risposte basate su precedenti si risparmia energia, che resta dunque più ampiamente disponibile.
Il lavoro della memoria dà alla coscienza riferimenti utili al suo dislocarsi e permanere nel tempo. Le sensazioni immagazzinate possono essere proiettate sia nel presente che nel futuro.
Nel circuito tra sensi e coordinatore la memoria ha una funzione di connessione, come un ponte, compensando a volte la mancanza di dati sensoriali, o per evocazione o per ricordo involontario (come se si trattasse di “metabolizzare” riserve).
Nel caso del sonno profondo, in cui non c’è ingresso di dati esterni, alla coscienza arrivano i dati cenestesici, combinati con dati di memoria. Così i dati mnemici non compaiono per evocazione intenzionale, ma ad ogni modo il coordinatore sta realizzando un lavoro, sta ordinando dati, sta analizzando, sta compiendo operazioni cui la memoria partecipa. A livello di sonno profondo c’è un riordinamento della materia prima della veglia (immediata, recente o antica), che è arrivata disordinatamente alla memoria. A livello di veglia, il coordinatore può rivolgersi alla memoria mediante evocazione (meccanismi di reversibilità), dando forma nella coscienza ad oggetti che, in quel momento, non entrano attraverso i sensi, sebbene l’abbiano fatto in precedenza. Da ciò che abbiamo detto discende che la memoria può sia somministrare dati a richiesta del coordinatore sia stimolarlo senza la sua partecipazione; come quando, ad esempio, mancano stimoli sensoriali.
Successivamente vedremo come i dati mnemici sono alla base nella codificazione dei segni.