A) Il clima sfugge a un controllo volontario.
B) Il clima fisso permane nel soggetto anche dopo la scomparsa della circostanza che lo aveva motivato e si “trascina” oltre che nel tempo, anche nei diversi livelli di coscienza.
C) Il clima viene registrato e tradotto in modo diffuso e generalizzato perché deriva da impulsi cenestesici che non sono localizzati in un unico punto del corpo.
D) Il meccanismo di traduzione degli impulsi a volte produce immagini che sono adeguate al clima; in questo caso diciamo che esiste corrispondenza tra clima e immagine (o tema).
E) A volte, invece, i climi non sono accompagnati da immagini visualizzabili, ma vengono registrati senza di esse; tuttavia anche in questo caso è presente un’immagine cenestesica, che però è collocata in modo diffuso e generalizzato nello spazio di rappresentazione. Queste immagini, che sorgono dal clima, agiscono comunque sui centri di risposta, specialmente su quelli istintivi, perturbandone l’attività.