L’attività della rappresentazione interna porta avanti tre funzioni precise:
- la prima funzione è quella di registrare la percezione nella memoria. Ad esempio: se osserviamo un oggetto, chiudiamo gli occhi e lo rappresentiamo, l’oggetto risulta visualizzato, pertanto i dati del senso attivato si registrano nella memoria (fig.2/1 – fissare la percezione come memoria).
- la seconda funzione è quella di trasformare ciò che è percepito in accordo alle necessità della coscienza (fig.2/2 – trasformare ciò che è percepito in accordo alle necessità della coscienza). Quando si visualizza un oggetto arriva il segnale e sorge la sua immagine, ma può accadere che nel rappresentarlo non ci sia un’esatta coincidenza con quello percepito in precedenza. Questa deformazione, questa non coincidenza dell’immagine di percezione avviene nella coscienza perché esistono determinate necessità che trasformano quell’impulso.
- la terza funzione è quella di tradurre gli impulsi interni nel campo della percezione, questo modifica anche la rappresentazione (fig. 2/3 – tradurre impulsi interni al campo della percezione).
In altre parole: anche quando non sono presenti gli impulsi esterni (oscurità totale, mancanza di rumori, ecc…) esistono, comunque, degli impulsi interni che stanno lavorando soavemente nelle soglie, quelle sensazioni dell’intracorpo debolmente percepite. In un determinato momento e come conseguenza della mancanza di stimoli esterni, la memoriainizia a lanciare segnali, ad esempio se qualcuno sta dormendo ed ha un braccio in una posizione scomoda oppure ha una tensione in qualche parte del corpo, o ancora avverte un fenomeno di acidità nello stomaco, ecc. sorge una informazione che appare nello “schermo” come rappresentazione.
Queste immagini sono anche modifiche di altre rappresentazioni già archiviate in memoria, e producono delle vere e proprie traduzioni. Il problema sorge quando questi impulsi interni, oltrepassando la soglia, prendono vie di rappresentazioneche corrispondono ai sensi esterni. Riprendendo l’esempio precedente, una sensazione di acidità di stomaco può venire tradotta in un’immagine visiva di un incendio.
Questa traduzione dell’impulso interno è fatta a discapito della materia prima di un altro tipo di rappresentazioni, con cui si modifica sostanzialmente il sistema di immagini. In questo caso appare una rappresentazione visiva che parte dalla memoria (conoscenza del fuoco), effettuando una traduzione dell’impulso originale. Questo è un argomento di studio di prioritaria importanza.