I temi allegorici che sono posti in scala spaziale o di ruolo determinano livelli. Il terrazzo è più in alto del primo piano, negli scacchi i pezzi più importanti hanno più valore che i pedoni; nel Tarot gli arcani maggiori sono più importanti dei minori; nel gioco delle carte il fante, il cavallo ed il re valgono più delle altre carte (figure da 190 a 193)
I livelli segnalano la posizione dello psichismo in un determinato momento. Chi sta allegorizzando riconosce la sua situazione interna in base alla sua ubicazione a secondo che stia su un gradino o un altro. Il simbolo della mandorla, allegorizzato come Albero della Cabala (figura 63), è un eccellente esempio di gioco dei livelli nel quale ci sono i cammini, le scalinate o i sentieri che connettono i diversi livelli.
L’agorafobia, il terrore agli spazi aperti, si produce per l’allegoria che si ha di quella situazione, in quanto colui che non dispone di inquadramento interno, che ha bisogno di riferimenti, che si sente fuori dal suo centro, sperimenta la necessità di ubicarsi in un determinato livello.
La claustrofobia, invece, sorge per l’oppressione dei livelli, il riflesso di questo sono allegorie come il piccolo uomo-formica all’interno di città immense, di esseri chiusi in casse, ecc.
Le connettive, quando conducono a differenti livelli, segnalano la direzione durante il cammino, ad esempio: l’ascesa ai cieli o la discesa agli inferi.