I contenenti.
Per iniziare, il primo contenente da cercare è quello che appare come l’inquadramento che include l’intera allegoria.
Generalmente, riducendo l’inquadramento di una allegoria si configura un simbolo che si dovrà interpretare secondo quanto stabilito nella simbolica.
I contenenti sono ambiti che custodiscono, proteggono o racchiudono tutto ciò che si trova nel loro interno: situazioni, elementi, ecc.
Il contenente maggiore di una data scena può essere ridotto a simbolo per comprendere l´inquadramento fondamentale delle tensioni presenti nel campo nel quale si svolge la scena.
Figura – Il reliquario dei tre “Re Magi”. Cattedrale di Colonia (Germania).
Figura – “L’Arca di Noè”. Museo della Cattedrale di Gerona (Spagna).
Solitamente, i travestimenti, le abitazioni ed i veicoli proteggono tranne i casi in cui iniziano a comprimere per cui una protezione ed un rifugio si converte in qualcosa di fortemente oppressivo (trasferenza di contenenti).
Figura – Maschera di Ferro.
Figura – Ofelia. Everet Millais. Galleria Tates, Londra (Inghilterra).
Per esempio: la maschera di ferro, le pareti che si chiudono, i vestiti di Ofelia in Amleto, (figura 160) che gli permettono di galleggiare sull’acqua ma una volta bagnati la trascinano nelle profondità; veicoli che danno la possibilità di spostarsi o volare ma perdendone il controllo si convertono in prigioni.
Qualcosa di simile succede nella vita quotidiana, quando accadono situazioni psichiche dove la gente cerca protezione e cerca di mettersi al riparo dalle aggressioni esterne, chiudendosi. Trascorso un po’ di tempo le cariche interne cambiano operando una trasferenza: ciò che in un momento era una protezione ed un rifugio si converte in qualcosa di fortemente oppressivo. Questo è un esempio chiarificatore di trasferenza di contenenti.
Esempio: La coppia, la casa, l’ascensore si possono convertire in ambiti comprimenti anche se all’inizio erano protettivi.
Appaiono anche prigioni manifeste, gabbie, carceri, paesi di uomini ostili, labirinti e laghi che proteggono le immagini e conservano anche la vita acquatica informe.
Figura – Il labirinto della cattedrale di Chartres. (Francia).
Figura – “Rosa Rubea” (“La Rosa Rossa”), miniatura di un trattato di Johanne Andreae. Sec. XV. British Museum, Londra. (Inghilterra)
Non possono essere considerati come contenenti i casi in cui gli specchi e i laghi restituiscono o riflettono le immagini.
I contenuti.
Nelle allegorie tutto ciò che sta all’interno di un contenente è un contenuto.
I contenenti organizzano e strutturano, mentre nei contenuti o per i contenuti ci sono: la forza, la potenza, l’energia, il potere o il pericolo ??????
Figura – “Il Papa simoniaco” di Blake. Galleria Tate, Londra (Inghilterra).
Figura – La dea Tlazolteotl. Collezione privata Washington. (U.S.A.)
Esempio: l’uomo nell’”uovo alchemico”, la natura sotto “il manto della notte”, il pensiero e le attività interne, in quanto contenuti all’interno dei diversi esseri.
I contenuti sono “manifesti” quando la loro immagine appare, sono “taciti” quando la loro immagine non appare esplicitamente ma “si sa” che è presente.
Esempi di contenuti taciti ed espliciti tratti dalla storia dell’arte.
I contenenti possono avere un potere trasferito a seconda del loro contenuto: ad esempio il Santo Graal.
Figura – Calice del Rito Visigoto. La Collegiata di S. Isidoro. Leon (Spagna)
Il Santo Graal, secondo una legenda, è stato costruito con un cristallo verde che cadde dalla fronte di Luzbel; o secondo un’altra versione, la virtù del Graal proviene dal fatto che ha ricevuto il sangue di Cristo in croce, trasferendogli il suo potere per contiguità.
Le connettive.
Le connettive sono quegli elementi che uniscono tra di loro due o più contenuti o contenenti e contenuti. Anche le connettive possono avere un potere trasferito a seconda della funzione che compiono (v. FUNZIONI)
Esempi di connettive tratti dalla storia dell’arte
Le connettive possono essere di due tipi.
1. di facilitazione, che sono quelle che compiono la loro funzione di collegamento Possono essere sia un ponte che un telefono, una parola o qualsiasi veicolo, (non in quanto contenente ma in quanto trasporto), le entrate, le scale, le rampe, i cammini, i sentieri, i fiumi che portano in qualche luogo, segnali di vario tipo, come il gesto, il linguaggio, ecc.
Figura – Connettiva. Chiostro basso. S. Giovanni dei Re. Toledo. (Spagna).
Esempi di connettive di facilitazione tratti dalla storia dell’arte
2. di impedimento, sono tali perché non compiono la loro funzione.
Possono essere i veicoli impantanati o incontrollabili, i ponti rotti, i laghi o i mari che separano, le porte chiuse, i sentieri allagati, le scale pericolose, le statue, gli esseri ieratici o muti, le persone che parlano linguaggi incomprensibili, i rumori o i suoni confusi o senza senso, ma che vengono cercati o gli si intuisce un significato.
Figura – “Il passaggio dello Stige” di J. Patinir. Museo del Prado. Madrid (Spagna).
Figura – Toro androcefalo nella porta del Palazzo Khorsabad. Museo del Louvre Parigi. (Francia).
Figura – Sfinge di marmo. Museo Keramicos, Atene. (Grecia).
Figura – Gli “Atlanti” di Tula. (Messico).
Figura – “La caduta di Icaro” di Gowi. Museo del Prado. Madrid (Spagna).
Generalmente le connettive di impedimento, di stanchezza, di sforzo, indicano che c’è un potere, una forza o un beneficio che si possono raggiungere anche se protetti dalle difficoltà. Tutto ciò è molto differente dalle fughe difficili o faticose, le quali non si devono interpretare come connettive di impedimento, a meno che quella connettiva (per esempio un fiume) impedisca la fuga, o che si chiudano le porte di un luogo che potrebbe essere la salvezza.
Le scale o le rampe sono particolarmente importanti, in quanto oltre ad essere delle connettive di solito svelano l’esistenza di livelli differenti (argomento che sarà trattato in seguito)