Chiarimento sull’esperienza. (1)
Le difficoltà nell’esercizio di ascesa sono in rapporto con la paura di cadere. Questa paura può essere dovuta a problemi fisici o anche ad incidenti occorsi durante una salita. Però, tali difficoltà possono essere il riflesso del la situazione “instabile” che si sta vivendo nel momento attuale.
I problemi che si presentano quando si cerca di far ascendere le immagini indicano l’angoscia di non riuscire a raggiungere un obiettivo e l’ansia per un futuro incerto. La mobilizzazione delle immagini permette che la condotta si orienti, in seguito, nella stessa direzione.
E` giorno. Entro in una casa. Comincio lentamente a salire alcuni gradini. Arrivo al primo piano. Continuo a salire. Sono sulla terrazza.
Vedo una scala di metallo a chiocciola. Non ha ringhiere di protezione. Devo salire per arrivare al cassone dell’acqua. Lo faccio con tranquillità.
Sto sul cassone. La sua base è piccola. Tutta la struttura si muove con le raffiche del vento. Sono in piedi. (*)
Mi avvicino al bordo. Sotto vedo la terrazza della casa. Mi sento attratta dal vuoto, ma mi ricompongo e continuo a guardare. Poi muovo lo sguardo sul paesaggio. (*)
Sopra di me c’è un elicottero, da cui fanno scendere una scaletta di corda. I pioli sono di legno. Afferro la scaletta e poso i piedi sull’ultimo piolo. L’apparecchio sale lentamente. Laggiù in basso rimane il cassone dell’acqua sempre più minuscolo. (*) Salgo la scaletta fino a raggiungere il portello. Cerco di aprirlo, ma è sprangato. Guardo in giù. (*)
Hanno fatto scorrere la porta di metallo. Un giovane pilota mi tende la mano. Entro. Saliamo rapidamente.
Qualcuno annuncia che c’è un guasto al motore. Di lì a poco sento un rumore di ingranaggi rotti. L’elica di sostegno si è inceppata. Cominciamo a perdere quota sempre più rapidamente.
Vengono distribuiti i paracadute. I due componenti l’equipaggio saltano nel vuoto.
Sto sulla soglia del portello, mentre la caduta si fa vertiginosa. Mi decido e mi butto. Sto cadendo di faccia. La velocità mi impedisce di respirare. Tiro un anello e il paracadute si proietta come un lenzuolo verso l’alto. Sento un forte strattone e un contraccolpo. Ho frenato la caduta.
Devo mirare al cassone dell’acqua, altrimenti cadrò sui cavi dell’alta tensione o sui pini le cui cime mi aspettano come tante punte affilate. Manovro tirando le corde. Per fortuna il vento mi aiuta. (*)
Casco sul cassone, rotolando fino al bordo. Il paracadute mi avvolge. Me ne libero e lo vedo cader giù disordinatamente. Sono di nuovo in piedi. Molto lentamente comincio a scendere la scala a chiocciola.
Arrivo sulla terrazza, scendo poi ancora fino al primo piano. Continuo a scendere fino a giungere nella stanza… lo faccio senza fretta.
Sono al pianterreno della casa. Vado verso la porta, l’apro ed esco.
Raccomandazione
Osservare se nella vita di tutti i giorni si presentano le stesse resistenze apparse durante l’esperienza. Inoltre, se, durante l’esperienza o durante qualche ripetizione di essa, le difficoltà sono state vinte, confrontare questo superamento con le situazioni in cui apparivano i probblemi e verificare se si è riusciti a progredire.
N.d. redazione: il testo segnato con (1) relativo ai chiarimenti, raccomandazioni e note era presente nella edizione del 1980, l’autore nella revisione eseguita nel 1988, lo ha sostituito con le attuali note. Il libro è stato così pubblicato nel 1989 in 16 lingue.
La redazione ha ritenuto utile inserire il succitato testo originario in quanto permette un’ approfondimento delle narrazioni e dei giochi di immagine, non solo come opere letterarie, ma come “modello di meditazione dinamica, il cui oggetto è la vita di chi medita e la cui intenzione è individuare e superare i conflitti.
Le esperienze guidate permettono, a coloro che le praticano,di riconciliarsi con se stessi, superando le frustrazioni ed i risentimenti passati, ordinando le attività presenti e dando al futuro un senso che elimini le angosce, i timori ed il disorientamento.