E’ possibile osservare in ogni persona che gli insogni – nonostante la loro variabilità – possiedono uno stesso clima emotivo costante. Questi insogni talvolta appaiono anche nelle fantasticherie del dormiveglia e nei sogni, denotando sempre un nucleo fisso di divagazione, che orienta le tendenze anche se il soggetto non lo avverte.
Questo nucleo fisso si manifesterà come immagine e questa immagine avrà la capacità di orientare il corpo e le attività in una direzione. Questo nucleo d’insogno orienta le tendenze della vita umana in una direzione che non è avvertita dalla coscienza. Il nucleo d’insogno può evolversi o rimanere fissato a una tappa vitale, dando luogo a ripetizioni di attività o di atteggiamenti di fronte a un mondo che va cambiando.
Il nucleo d’insogno viene sperimentato come “clima mentale”, come “stato”, con connotazioni fortemente emotive, ma non può essere visualizzato: di esso si possiede dunque un registro ma non un’immagine; tuttavia esso motiva la produzione di numerose immagini compensatorie che guidano la condotta del soggetto. Il cambiamento del nucleo si manifesta con il sorgere di un’immagine fissa – un archetipo – che gli corrisponde esattamente; per mezzo di essa, la tensione del nucleo si orienta verso la scarica.
L’immagine in generale ha infatti la funzione di scaricare tensioni; diciamo dunque che – in modo apparentemente paradossale – il nucleo d’insogno perde efficacia quando sorge l’archetipo che gli corrisponde. La funzione dell’immagine è quella di terminare di scaricare tensioni; quindi questo clima di grande fissità sta trasportando le sue cariche verso la periferia.
Il nucleo d’insogno può cambiare per:
A) Cambiamento di età, tappa vitale (passaggio dalla fanciullezza alla giovinezza ecc). Infatti in una determinata età della vita, il soggetto possiede un caratteristico sistema di tensioni a cui corrisponde un nucleo. Passando a un’altra età, i cambiamenti fisiologici modificano tale sistema di tensioni; sorge allora un nuovo insieme di climi emotivi, cioè un nuovo nucleo.
B) Incidenti o shock capaci di determinare un cambiamento nel sistema di tensioni interne. Varia così il nucleo cambiando i climi e di conseguenza le immagini secondarie. In questo caso il comportamento del soggetto subisce repentinamente notevoli cambiamenti.
Dunque quando un nucleo si logora e ne appare un altro, la condotta cambia in modo significativo. Sulla base di queste conoscenze, l’autoliberazione tende proprio verso la modificazione del sistema di tensioni interne. facendo variare gli insogni secondari e provocando un cambiamento nell’atteggiamento di fronte al mondo. Le tensioni interne che generano il nucleo d’insogno sono correlate con il funzionamento del centro vegetativo. Da questo deriva che eventuali tecniche destinate a produrre cambiamenti di nucleo d’insogno non potrebbero essere applicate nel livello di veglia in modo volontario a partire dal centro intellettuale (v. CENTRI DI RISPOSTA).