Chiamiamo io l’entità che osserva i meccanismi e le operazioni della coscienza nel loro continuo sviluppo. Nel livello di veglia questa osservazione viene effettuata come “da dentro”; nel sogno, invece, viene effettuata come “da fuori”. In entrambi i casi, l’io appare separato, non incluso nelle operazioni che osserva. Quindi, proprio per questi registri interni non è legittimo identificare l’io con la coscienza né con le sue funzioni. (v. COSCIENZA). I limiti dell’io corrispondono ai limiti delle sensazioni del corpo, specialmente del tatto esterno.